Le emozioni

L’arteterapia aiuta ad esprimere, ascoltare e differenziare le proprie emozioni – soprattutto anche gli aspetti non-verbali – con l’obiettivo di imparare a regolare le emozioni e di trovare una via di sfogo per sentimenti come rabbia, ansie o paure. Spesso si tratta di sviluppare modi alternativi di regolazione delle emozioni, diverse da strategie di coping nocive.

I sensi

L’arteterapia aiuta a “sentirsi” tramite l’attività creativa, a sentire il flow. Aiuta a concentrarsi ed immergersi nel qui ed ora aiuta a distrarsi da pensieri negativi. L’arte stimola i sensi tramite i colori, le forme e il contatto con il materiale ed invita ad entrare in contatto con sé stessi e con il proprio corpo.

La relazione

L’arteterapia permette di sperimentarsi in un luogo protetto e accogliente, essendo accompagnati professionalmente. Le persone imparano a raccontarsi tramite l’arte, possono mostrare il proprio mondo interiore e sentirsi compresi. La relazione con l’opera permette di acquisire un senso di appartenenza. Attraverso la relazione con l‘arteterapeuta le persone si sentono ascoltati ed accettati.

Esprimere il disagio

Poter trovare un linguaggio d’espressione per il proprio disagio e le sofferenze e dargli un volto, aiuta a comprenderlo ed elaborarlo e di integrare il vissuto difficoltoso nella propria storia. In maniera delicata si possono elaborare temi difficili del passato ed affrontare le proprie “ombre” sulla tela.

Trovare nuove vie

L’arte permette di guardare nel futuro e di immaginarlo. Tramite la sperimentazione si può esprimere il proprio potenziale, provare un senso di autoefficacia e sviluppare un personale linguaggio d’espressione, acquistando così maggiore autostima e fiducia in se stessi. L’obiettivo è di trovare la propria via e di sentire di avere uno scopo e un posto nelle relazioni e nel mondo.

L’arteterapia può essere un modo efficace per alleviare i sintomi di stress, ansia, dolori, depressione, trauma, dipendenza e altri disturbi psichici. Le tecniche artistiche possono aiutare a scoprire emozioni e pensieri nascosti, a facilitare la comunicazione e a trovare nuove prospettive e soluzioni. I benefici dell’arteterapia sono molteplici e comprendono:

Espressione di sé: l’arteterapia permette al paziente di esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri in modo creativo e non verbale. Questo può aiutare ad avere una visione più profonda dei propri bisogni e desideri e di conoscere meglio se stessi.

Riduzione dello stress: le attività artistiche possono servire come metodo di rilassamento e aiutare a ridurre la tensione e lo stress. Creando arte, le persone possono trovare la pace interiore e migliorare la loro salute fisica e mentale.

Miglioramento della comunicazione: l’arteterapia può contribuire a migliorare la comunicazione. Grazie all’uso di metafore e simboli, le persone che hanno difficoltà a esprimere verbalmente le proprie emozioni possono esprimersi creativamente e trovare nuovi modi per comunicare con gli altri.

Rafforzare la fiducia in se stessi: creando opere d’arte, le persone possono scoprire le proprie capacità e i propri punti di forza e aumentare la fiducia in se stessi. Questo può portare a un miglioramento dell’autostima e dell’immagine di sé.

I fattori di efficacia dell’arteterapia dipendono da vari fattori, come il tipo di attività artistica, la relazione tra terapeuta e cliente e le esigenze e gli obiettivi individuali della persona. Il processo terapeutico può aiutare alla persona a raggiungere un livello emotivo profondo e a facilitare l’elaborazione di eventi stressanti.

Attraverso il processo creativo, i processi psichici possono essere resi visibili e elaborati successivamente. Lavorare con il colore, la forma e il simbolo permette di portare alla coscienza contenuti e processi psichici a volte ancora inconsci. Attraverso l’arteterapia è possibile riconoscere i propri punti di forza, fare luce sui lati oscuri, integrare i lati difficili e a volte indicibili, mobilitare nuove risorse e ampliare la ricchezza emotiva, psicologica e cognitiva dell’esperienza di vita, con l’obiettivo di arrivare a un sé più completo. E infine di trovare un atteggiamento di affermazione della vita che promuova l’ulteriore sviluppo di sé e permetta alla persona di crescere in se stessa.

Molti temi e emozioni vengono espressi tramite l’opera artistica e possono così essere percepiti, riflessi e (re)integrati. Con l’aiuto dell’opera come terza parte è possibile entrare in un dialogo interiore con se stessi. Il confronto con l’opera creata è uno strumento importante dell’arteterapia, che in questo aspetto si differenzia chiaramente da altre forme di terapia, come ad esempio la psicoterapia.

Gli elementi pittorici adatti e non adatti possono essere identificati e, se necessario, modificati. Si possono sperimentare conflitti e tensioni e si può lavorare creativamente su di essi, raggiungendo così un equilibrio interiore. Questa nuova consapevolezza può essere valutata e trasferita nella vita reale ed ancorata a livello neuronale.

Il mio lavoro terapeutico si basa sui seguenti principi:

L’orientamento umanistico dell’arteterapia orientata al processo (Institut apk, 2020) che si basa su un atteggiamento di empatia, sostegno, convalidazione, simpatia, comprensione, presenza e attenzione. Sono tutti aspetti importanti per creare una relazione terapeutica positiva e di fiducia. Uno spazio protettivo e di risonanza emotiva che trasmette significato e appartenenza, all’interno del quale la persona si possa sentire sicura, accettata e a suo agio con i propri sentimenti. La relazione triadica tra cliente, opera e terapeuta crea equilibrio e stabilizzazione e permette la scoperta guidata di nuove risorse per aumentare l’autoefficacia.

Con il mio lavoro desidero accompagnare le persone nel loro percorso verso un atteggiamento positivo verso le sfide della vita. Credo nella capacità di autoguarigione e autosviluppo che ogni essere umano ha dentro di sé. Le persone sono direttamente coinvolte e positivamente stimolate in termini di autoriflessione, autorealizzazione, autoefficacia e responsabilità personale.

L’arteterapia sottosta al segreto professionale secondo le direttive dell’Oda Artecura, organizzazione ombrello degli arteterapeuti svizzeri.

www.artecura.ch

Le unità terapeutiche seguono ciascuna la procedura strutturata con fase iniziale, fase azionale, fase di integrazione e fase di trasferimento.

Dopo una fase iniziale, in cui si parla dello stato d’animo attuale, segue una breve riflessione sulla seduta precedente e la definizione del tema della seduta. Successivamente inizia la fase azionale con il lavoro artistico. Nella successiva discussione dell’opera si riflette e si integra ciò che è accaduto e ciò che è stato appreso per infine creare un trasferimento concreto alla vita quotidiana.

All’inizio della terapia avviene un incontro informativo con anamnesi e si stabiliscono gli obiettivi terapeutici.

• Orientamento alle risorse: Gli interventi metodologici sono scelti e dosati in modo da promuovere la forza interiore e la sensibilità della persona.

• Potere di autoguarigione: La naturale capacità di omeostasi dell’essere umano è sostenuta dal metodo di creazione con colori, forme e immagini intere che supportano la continua ricerca e il ritrovamento di un equilibrio personale.

• Personificazione, integrazione e attuazione: l’arteterapia colloca il lavoro terapeutico creativo nel contesto della persona che sta creando. Questa enfasi nel metodo dà alla persona che agisce una scelta autodeterminata, anche nel suo attuale rapporto con il passato e il futuro della sua vita.

L’arteterapia orientata al processo guida la persona a:

• proiettare il proprio stato d’animo interiore verso l’esterno su un quadro (simbolizzazione)
• lasciare che l’immagine abbia un effetto su di lei come impressione (attivazione della memoria implicita)
• riflettere su se stessi e sull’immagine, a sperimentare l’inappropriato e l’appropriato e a muoversi creativamente nella tensione che ne deriva (attraverso l’assimilazione e l’accomodamento)
• fare propria l’esperienza (personificazione) e agire su di essa nell’immagine, in relazione a ciò che era nell’immagine e a ciò che può ancora diventarlo (presentificazione)
• allontanarsi dagli elementi dell’immagine non adatti e integrare quelli adatti e continuare le proprie azioni fino al raggiungimento della consapevolezza: “Ora è giusto” (omeostasi)
• trovare un linguaggio per ciò che sta accadendo, creare consapevolezza attraverso l’astrazione e rendere possibile l’immagazzinamento di ciò che è stato vissuto nella memoria a lungo termine (lavoro narrativo)
• valutare le esperienze di sperimentazione, differenziazione e integrazione e trasferire le buone esperienze nella vita quotidiana praticando e verificando le azioni selezionate (validazione e verificazione)
• procedere dialogicamente nel contatto e nello scambio nella triade cliente, opera e terapeuta

(Fonte: Istituto apk, 2023)